Progetto MYNA
Salvare una moto bella e di carattere dall'abbandono e trasformarla in qualcosa di unico e personale; era un obbiettivo che mi prefiggevo da tempo. Questa è la storia di MYNA, alias Suzuki gsx1200 "Inazuma"...
Questa GSX era rimasta abbandonata in condizioni disastrose su un marciapiede di Roma per tre anni. Quando la strada è stata chiusa per restauro, i vigili hanno cercato e trovato il proprietario.
Ho preso la palla al balzo e l’ho salvata dal suo inevitabile destino di rottamazione. La moto è stata ovviamente spogliata completamente e ho realizzato un nuovo telaio sottosella, con quote più alte e il classico archetto per ottenere il necessario look café racer. La maggior parte dei lavori di saldatura è stato eseguito personalmente da me stesso, ma alcuni interventi speciali sono stati fatti presso la Nuova Carrozzeria San Paolo a Roma. Il tutto è stato poi verniciato a polvere grigio argento da Manuel Perroni. Tutta la bulloneria è stata rinnovata con parti spazzolate e anodizzate. La forcella anteriore è arrivata da una GSX-R del 2005 e mi ha richiesto di ricostruire la sede del bloccasterzo. La nuova forcella è più corta di quella di serie, ma aiuta a ottenere una migliore maneggevolezza quando le nuove quote sono correttamente bilanciate con quelle degli ammortizzatori e col forcellone. Quest'ultimo proviene da una Benelli TNT (componente stiloso e elegante, nonostante il suo peso) e insieme agli ammortizzatori YSS più lunghi degli Showa originali ha permesso di ottenere il risultato. Alla ricerca di un look classico e appariscente, i cerchi a raggi sono stati considerati obbligatori. La scelta è caduta su cerchi Excel e mozzi Ducati forniti da Supermoto Civitanova. Il parastrappi è di origine Ducati Monster e ha richiesto numerose modifiche, mentre perni, flange e altri dettagli hanno dovuto essere realizzati appositamente da me stesso per far funzionare correttamente il tutto. Anche il sistema frenante anteriore è stato rivisto con i nuovi dischi anteriori artigianali (con flange su misura) di Tommaso Pelly e pinze Nissin di origine CBR anziché il Tokico originale. Il motore è stato revisionato e ora respira attraverso fitri conici e il nuovi scarico artiginale KKC. L'impianto elettrico è stato riprogettato dove necessario, la batteria è stata spostata in avanti e un nuovo strumento elettronico integrato è stato fornito da Dusty Wheels (by Fabrizio Cappucci) che ha anche fornito numerose altre componenti. Il nuovo strumento ha richiesto un supporto artigianale e ulteriore lavoro per la corretta taratura del contagiri, mentre la velocità è ora letta dalla rotazione dei bulloni ruota e non più da magnete, grazie a una mia ulteriore modifica. La carrozzeria presenta preziosi dettagli artigianali come il nuovo tappo serbatoio Monza, il parafango anteriore e le relative staffe che ho realizzato e i fianchetti in alluminio realizzati da Eur Timbri su progetto. La sella è stata realizzata da Mirko Morleschi (SdM). Uno dei fantastici sketch di Francesco Bellesi a.k.a. Kentauros Design. ha ispirato la raffinata verniciatura,è il tocco finale,ed è stata realizzata da Marco Cocettini, a.k.a. Doctor Brush, che ha reinterpretato il design originale di Kentauros. Un progetto sofisticato e costoso per portare la grossa Inazuma al suo meglio. L'ho chiamata con orgoglio My Inazuma ... Myna.
Pubblicata: LowRide 127 / Bikers Life Magazine Aprile / Ferro Magazine Maggio
3° classificata EternalCityContest novembre 2018/ 1° classificata "CafèRacer" Motodays marzo 2019